Lord of War, film del 2005 scritto e diretto da Andrew Niccol, racconta la storia di Yuri Orlov, immigrato insieme alla sua famiglia dall’Ucraina agli Stati Uniti e deciso a diventare un trafficante d’armi internazionale.
Il lungometraggio, che si ispira a diverse figure controverse e in qualche modo collegate al mercato nero, ha ricevuto critiche contrastanti nonostante un grandissimo cast che vede coinvolti attori del calibro di Nicolas Cage, Ethan Hawke e Jared Leto, finendo per essere quasi, a nostro avviso ingiustamente, dimenticato dal grande pubblico.
In una vecchia intervista, il filmmaker neozelandese ha ammesso di aver utilizzato armi vere sul set invece di affidarsi, come sarebbe ideale fare, a delle repliche costruite appositamente per le produzioni cinematografiche.
Dopo aver ricordato la storia del coltello della Belva della Notte di Cobra, torniamo dunque a occuparci di oggetti di scena per condividere le parole di Niccol a proposito dei motivi che lo abbiano spinto ad acquistare un considerevole numero di mitragliatori per girare il suo Lord of War.

Andrew Niccol sulle armi di Lord of War
In occasione dell’uscita di Lord of War, il regista Andrew Niccol aveva parlato del film con il New York Daily News rivelando che a causa del basso budget destinato alla produzione fosse stato costretto ad acquistare armi vere, incredibilmente più economiche e facili da reperire rispetto alle repliche:
In un certo senso, il mio film è un manuale su come diventare un trafficante d’armi. Durante le riprese, avevo bisogno di armi nella Repubblica Ceca ed era più economico usare armi vere piuttosto che repliche. Ho comprato 3000 Kalashnikov e poi li ho rivenduti in perdita. Non sarei un buon trafficante d’armi
Niccol ha anche spiegato di non aver potuto distruggere le armi a causa del budget, ma di essere riuscito quantomeno a limitare i danni:
In Sudafrica abbiamo tagliato a metà alcune armi per impedire che entrassero in circolazione. Il fatto che fosse così facile acquistare armi era inquietante

Quindi ha tenuto a precisare quanto sia davvero facile reperire ogni genere di arma e come quel mercato muova un’economia di morte senza alcun tipo di controllo reale:
Abbiamo anche preso alcuni carri armati, e il tizio ha detto: ‘Mi servono indietro entro dicembre perché li venderò alla Libia’”
Per concludere la chiacchierata il regista ha voluto mandare un messaggio politico e sociale:
Spero che gli Stati Uniti prendano atto del fatto che il tasso di omicidi è più basso dove la disponibilità di armi è minore
Fonti: The New Zealand Herald – SlashFilm

