Cobra (1986)

Regia: George Pan Cosmatos

Cast: Sylvester Stallone, Bridgitte Nielsen, Brian Thompson, Reni Santoni

Figlio della sua epoca, “Cobra” è un film controverso, che aggiunge alla componente action un chiaro e deciso messaggio politico e che esplicita tutto il terrore isterico di un’America troppo preoccupata da una implausibile (soprattutto col senno del poi) deriva fatta di bande armate e pensiero anarchico in un paese bisognoso tanto di un sogno da cullare quanto di guerrieri machi ed invincibili capaci di difenderlo.


Marion Cobretti è un poliziotto violento, taciturno e al limite della sociopatia che dedica, senza limiti, tutta la sua vita alla lotta al crimine, morbosamente innamorato delle sue armi e ostracizzato tanto dalla stampa quanto dai suoi colleghi più progressisti per i suoi metodi estremi che lasciano poco spazio alla diplomazia in favore di un copioso uso di proiettili da affiancare a dichiarazioni poco prudenti nei confronti di media e magistratura, considerate troppo buoniste (per usare un termine ed un concetto che ancora oggi campeggia spesso per giustificare atteggiamenti poco tolleranti).


Los Angeles è preda di un manipolo di maniaci che prende di mira giovani donne e che terrorizza la popolazione per affermarsi con la violenza e diffondere a forza il proprio credo: quando una modella (Brigitte Nielsen) capitata nel posto sbagliato e al momento sbagliato diventa, suo malgrado, testimone dell’ennesimo efferato omicidio della banda, il “Cobra” decide di fare da sé per proteggerla dalle inevitabili rappresaglie e dalla caccia aperta a cui sarà esposta.
Cosmatos dirige un film dal ritmo alto che ha il pregio di regalare stacchi, angolazioni e riprese in anticipo sui tempi e che dimostrano una grande capacità tecnica oltre ad un notevole coraggio. Un film che supporta una trama non eccezionale per originalità con dialoghi, scene e battute ad effetto, che sono diventate negli anni dei piccoli cult per gli appassionati e che sono capaci di raccontare al meglio il personaggio protagonista e di tenere in piedi, insieme ad esso, la pellicola.


È un film controverso, “Cobra”, fin troppo fiero di un credo politico che al tempo stesso potrebbe essere la sua più grande forza e il suo più grande difetto, rendendolo anacronistico ed indigesto a molti, ma anche capace di raccontare, probabilmente più del voluto, un certo tipo di pensiero e di personaggio, trasformandolo quasi in una macchietta.
Dietro una produzione tecnica di buon livello e una realizzazione registica in qualche modo d’avanguardia si nasconde probabilmente un film che si potrebbe quasi definire “fascista”, ma qui la recensione finirebbe e comincerei io.
Meglio limitarsi al voto.

Voto: 7/10