L’avversione di Stephen King nei confronti dell’adattamento di The Shining da parte di Stanley Kubrick è cosa nota che non è mai stata nascosta dal prolifico autore del Maine. A dispetto del grande apprezzamento della critica e dello status di cult dell’horror del regista newyorkese, infatti, il Re non ha mai digerito alcune scelte fatte dal filmmaker nel trasporre il racconto di Jack Torrance e della sua famiglia nell’Overlook Hotel.

Stephen King
Shining
Stephen King Shining

Dopo aver condiviso le parole di Stephen King a proposito dell’adattamento cinematografico dalle sue opere che preferisce, torniamo a parlare dello scrittore e dei suoi gusti in ambito cinematografico per riportare nel dettaglio il suo pensiero sull’acclamato Shining diretto da Stanley Kubrick.

Nella celebre intervista del 2014 con Rolling Stone, King aveva spiegato:

Non capisco il culto dietro il film di Kubrick. Ma ci sono molte cose che non capisco. Ovviamente la gente lo adora e non capisce perché io non lo ami. Il libro è caldo e il film è freddo; il libro finisce nel fuoco e il film nel ghiaccio. Nel libro c’è un vero e proprio arco narrativo in cui si vede questo ragazzo, Jack Torrance, che cerca di essere buono, e poco a poco si muove verso la pazzia. E per quanto mi riguarda, quando ho visto il film, Jack era pazzo fin dalla prima scena. All’epoca ho dovuto tenere la bocca chiusa. Era una proiezione e Nicholson era presente. Ma nel momento in cui è apparso sullo schermo ho pensato: ‘Oh, conosco questo tizio. L’ho visto in cinque film di motoclisti in cui Jack Nicholson interpretava la stessa parte’. Ed è un film così misogino. Voglio dire, Wendy Torrance viene presentata come una specie di straccio urlante. Ma sono solo io, sono fatto così.

Tornando sull’argomento con il New York Times, l’autore ha messo a confronto il film con la miniserie in tre puntate del 1997:

Mettiamola così. Non mi piace il film. Ammiro il film e ammiro Kubrick come regista, cosa che a volte si perde quando le persone che amano quel film mi prendono mi prendono a male parole. Amo Kubrick come regista, ma sentivo che non avesse azzeccato il tiro per questo particolare film. Non mi piace l’arco che Jack Nicholson percorre nel ruolo di Jack Torrance. Perché non è un vero e proprio arco, è una linea piatta. È pazzo fin dall’inizio. Steven Weber, della miniserie sapeva cosa avrebbe dovuto fare: doveva esprimere l’amore per la sua famiglia, e l’hotel ha gradualmente sopraffatto il suo senso morale e il suo amore per la famiglia. Rebecca De Mornay interpreta Wendy Torrance come è raccontata nel libro. Lei è la vera ragione per cui amo quella miniserie. Dovrei guardarla di nuovo.

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Dopo aver compreso le ragioni per cui King non abbia mai apprezzato fino in fondo il lavoro di Kubrick, vi lasciamo con la nostra presentazione della serie sulla Torre Nera che Mike Flanagan sta preparando, sperando che riesca a guadagnare i favori dei Fedeli Lettori e dell’autore della saga originale.

Fonte: Rolling StoneThe New York Times

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