Mentre si avvicina sempre il debutto di Stranger Things 5 e considerati gli enormi costi di produzione per gli ultimi episodi di uno degli show televisivi più apprezzati e visti di tutti i tempi, è giunto il tempo, per Netflix e per i Duffer Brothers, di fare i conti rispetto al riscontro economico della serie e ai benefit che ha portato alla piattaforma.
In effetti, se per la quarta stagione il costo di ogni singolo episodio si è aggirato intorno ai 30 milioni di dollari (cifra già stratosferica per l’universo seriale), secondo le stime degli esperti per l’ultimo capitolo il budget sarebbe quasi raddoppiato, raggiungendo cifre che oscillano tra i 50 e i 60 milioni di dollari per puntata.
Di fronte a uno sforzo di questo tipo, le aspettative del network, alimentate dal successo ottenuto fino a questo momento, sono ovviamente altissime, e di pari passo la pressione sul team di produzione, passato in una decina d’anni dall’acclamazione per quella che sarebbe dovuta essere una miniserie alla realizzazione di un fenomeno che ha ridefinito qualsiasi standard per il medium.
Dopo aver proposto il nostro approfondimento sulla figura di Vecna, personaggio capace di attraversare epoche e universi narrativi, andiamo dunque a scoprire cosa raccontano le analisi dei dati riguardo i guadagni ottenuti da Netflix grazie a Stranger Things e a riportare le parole dei creatori sul percorso che li ha condotti fino a questa attesissima quinta stagione.

La stima dei guadagni ottenuti da Netflix grazie a Stranger Things
L’opera di Matt e Ross Duffer rappresenta senza dubbio uno degli asset più importanti dell’ancora relativamente breve storia di Netflix, considerando soprattutto il fatto che il suo apporto finanziario, lungi dal limitarsi ad accrescere il numero di abbonamenti, sia da valutare anche in termini di merchandise e di partnership con altri giganti dell’economia mondiale che hanno realizzato prodotti ispirati al mondo di Hawkins e del Sottosopra.
Secondo le analisi di Parrot Analytics, dal 2020 (anno in cui è cominciata la ricerca), Stranger Things avrebbe portato 2 milioni di nuovi utenti ad abbonarsi al sevizio di streaming e oltre 1 miliardo di dollari di entrate a Netflix.
Diventa chiaro, dati i numeri, che l’apprezzamento da parte del pubblico della quinta stagione sia di fondamentale importanza per permettere ai piani alti dell’azienda californiana di continuare a programmare (per esempio attraverso degli spin-off) intorno alla sua IP più redditizia e forte abbastanza da rivaleggiare con quelle detenute da colossi come Disney.

Stranger Things, da miniseries a show decennale
La nascita di Stranger Things è stata legata alla necessità di Netflix di costruire una propria libreria di opere originali, slegate dai grandi franchise i cui diritti erano posseduti dai giganti del cinema.
Nel contesto della metà dello scorso decennio, l’azienda ha quindi intravisto la possibilità di dare spazio a due giovani sceneggiatori che avevano proposto lo script per uno show che, facendo della nostalgia uno dei suoi punti forza, sembrava rivolgersi tanto a un pubblico giovanissimo quanto a chi fosse rimasto ancorato emotivamente al cinema degli anni’80.
In un’intervista con Time, Ross Duffer ha ricordato come, dopo aver ottenuto una sceneggiatura che non lasciasse nulla in sospeso alla fine della prima stagione (che nelle intenzioni originali sarebbe dovuta essere l’unica), il network avesse richiesto un nuovo lavoro sul franchise:
A metà della prima stagione Netflix ci ha chiesto di scrivere un lungo documento sulla mitologia, cosa che all’epoca non volevamo fare
Quindi, Matt ha continuato:
Così abbiamo presentato la seconda stagione, che in pratica era composta da tutte e cinque le stagioni. E Cindy (Cindy Holland) ha semplicemente detto che fosse troppo (consigliando ai due di diluire il tutto nel tempo ndr). Sono contento che l’abbiamo fatto, perché così abbiamo avuto un enorme bagaglio di idee e le abbiamo distribuite in tutte e cinque le stagioni

La strategia di Netflix per Stranger Things 5 e le attese degli analisti
Considerata la necessità di rientrare degli enormi costi di produzione, Netflix ha pianificato una precisa strategia per la pubblicazione della stagione finale della serie dei Fratelli Duffer: piuttosto che distribuire tutti gli episodi insieme, i dirigenti della piattaforma hanno deciso di dividere in tre momenti l’uscita delle varie puntate. Quattro episodi alla vigilia del Giorno del Ringraziamento, tre nella giornata di Natale e il gran finale il 31 dicembre.
Oltre a mantenere alta l’attenzione sulla serie per un periodo di tempo più lungo, questa scelta permetterà a tutti di guardare l’ultimo capitolo senza il timore di spoiler in quella che nelle intenzioni potrebbe diventare una specie di esperienza condivisa da tutti i fan.
Per quanto riguardi il rischio di un flop, Cristofer Hamilton, esperto di streaming di Parrot Analytics, si è detto piuttosto ottimista:
L’attenzione è attenzione. Anche se le persone dovessero essere sul piede di guerra, lo guarderanno comunque. Game of Thrones era ovviamente controverso. Ma il finale ha stabilito un record per la serie. E il prequel, House of the Dragan, ha avuto un enorme successo. Le persone non hanno alzato le braccia e se ne sono andate.
In attesa di poter vedere la quinta stagione della serie, vi lasciamo a una nostra lista di 5 personaggi di Stranger Things perfetti per uno spin-off.
Fonte: Time
