The Bondsman è una serie action horror prodotta dagli Amazon Studios in collaborazione con Blumhouse e distribuita sulla piattaforma streaming del colosso di Jeff Bezos a partire dal 3 aprile 2025.
Lo show ci porta a vivere le avventure di Hub Halloran, un cacciatore di taglie interpretato da Kevin Bacon, che, dopo essere stato ucciso da due scagnozzi di un suo rivale si ritrova a tornare improvvisamente in vita grazie all’intervento del Diavolo in persona che gli affida la missione di dare la caccia a dei demoni fuggiti dall’Inferno.
Caratterizzata da un’atmosfera da commedia horror e da episodi piuttosto brevi, della durata di poco più di 30 minuti, la prima stagione dello show, divisa in 8 puntate, richiama punti fermi del genere quali La saga di Evil Dead (e in particolare la serie tv Ash VS Evil Dead) e Preacher riuscendo a mantenere una propria personalità.
Dopo aver condiviso la nostra recensione di Little Siberia, commedia thriller disponibile su Prime Video, andiamo dunque ad analizzare pregi e difetti di questo nuova opera seriale creata da Grainger David.

La trama di The Bondsman
Hub Halloran è un cacciatore di taglie dai modi burberi e decisi che durante il tentativo di cattura di un criminale viene brutalmente ucciso in un agguato abilmente orchestrato dalla preda di cui stava seguendo le tracce.
Tornato in vita in maniera misteriosa, scopre di essere stato vittima di una vendetta dal sapore personale e di aver avuto la possibilità di tornare soltanto per aiutare il Diavolo a riportare indietro alcuni demoni riusciti a fuggire dagli Inferi e pronti a vagare liberi nel mondo degli uomini.
Dopo poco si renderà conto che dietro la fuga di queste entità e dietro i sacrifici umani che sembrano compiere, potrebbe esserci un piano ben preciso e conseguenze ancora più terrificanti del previsto.
Aiutato da sua madre, anche lei cacciatrice di taglie ma ormai in pensione, Hub dovrà rispedire all’Inferno le sovrannaturali creature cercando, al contempo, di ricostruire la relazione, in parte compromessa, con la propria ex compagna e con il proprio figlio adolescente.

Cacciatori di taglie, demoni e plot twist
The Bondsman, pur partendo da un concept già affrontato su diversi medium e incentrato sulla figura del cacciatore di demoni riesce, con il suo fare sbarazzino e la sua atmosfera tra il comico, il grottesco e l’horror, a dimostrare la propria indole e a distinguersi anche grazie a una caratterizzazione curata e precisa del protagonista impersonato da Kevin Bacon.
La scelta di non basarsi sulla dicotomia bene-male in un modo netto e preconfezionato e di presentare personaggi ambigui e pieni di contraddizioni è fondata sull’idea di intrigare anche lo spettatore più smaliziato mettendolo di fronte a scelte narrative audaci e a plot twist in grado di cambiare la prospettiva del racconto.
Similmente, il mistero riguardo il piano diabolico dei demoni fuggiti dalla propria prigione, e il concetto stesso che Hub sia sotto le dirette dipendenze del Diavolo regala allo spettatore un grado di incertezza in più che viene sapientemente sfruttata nell’ultimo episodio da una sceneggiatura che, nonostante i toni, non si è limitata a fare il compitino.
Senza cadere nello spoiler, possiamo dire che alla fine dell’arco narrativo tutto sembra risuonare con la rappresentazione del personaggio principale e dei suoi connotati caratteriali scritti in maniera efficace e verosimile.

Azione, horror e commedia condensati in 30 minuti
Incorniciato da una regia sempre pulita anche nei momenti più concitati e da una fotografia curatissima per quanto riguardi il cambio di registro tra interni ed esterni e tra riprese notturne e diurne, lo spirito prettamente action e horror di The Bondsman si dimostra perfetto per il tipo di storia proposta.
Anche la durata delle puntate, limitata a poco più di mezz’ora di girato e in un certo senso inedita in un panorama che si sposta sempre di più verso minutaggi decisamente più corposi, si sposa in maniera funzionale con l’obiettivo di consegnare una trama ben definita e consapevole fin dall’inizio di dove si voglia andare a parare.
Ottima e di sicuro effetto la colonna sonora, in parte realizzata e suonata dallo stesso Kevin Bacon e chiamata ad assecondare e costruire l’atmosfera da ballata western incentrandosi completamente sul country e diventando parte integrante della trama.
Qualcosa di meglio si sarebbe potuto fare per quanto riguardi gli effetti visivi, un po’ monotoni e non sempre all’altezza dei nostri tempi e delle aspettative di un pubblico sempre più avvezzo a realizzazioni sbalorditive anche nell’ambito delle serie tv.
Buona la prestazione degli attori, con il protagonista e i comprimari perfettamente immersi in ruoli che, come abbiamo già specificato, hanno il pregio di risultare rotondi e mai decifrabili e classificabili fino in fondo.

Una serie divertente dal finale stuzzicante
The Bondsman è l’ennesima buona produzione Amazon che riesce a intrattenere e che merita il tempo degli appassionati del genere, troppo spesso nutriti a forza con caricature impersonali di un’idea già visitata in diverse salse.
Una serie che, visto il finale aperto e suggeritore di un cambio di prospettiva, meriterebbe, a patto di non stravolgere i presupposti su cui è fondata, di tornare con una seconda stagione che ne prosegua il racconto.
In definitiva, lo show Blumhouse dimostra come non sia necessaria una trama eccessivamente arzigogolata o un racconto che si perda in lungaggini spesso esagerate per realizzare una serie tv capace di appassionare e divertire senza eccessiva pomposità.
Voto: 7.5/10