L’Uomo delle Castagne, miniserie thriller danese adattata dal romanzo di Søren Sveistrup, sviluppata in sei episodi e distribuita su Netflix, presenta, nel tipico stile del noir nordico, un racconto crudo e messo in scena senza troppi fronzoli.
La vicenda ruota intorno a dei misteriosi omicidi di mamme firmati dal colpevole lasciando sul luogo del delitto un omino realizzato inserendo dei bastoncini in delle castagne e che vengono ricondotti immediatamente a situazioni di presunti abusi familiari.
La risoluzione del caso si dimostrerà ancora più intricata del previsto, costringendo i detective a un’investigazione pericolosa e in cui doversi confrontare con il tempo oltre che con l’astuzia di un criminale senza alcuno scrupolo.
Dopo aver condiviso la nostra spiegazione del finale di Hound’s Hill e avvisando degli spoiler presenti nell’articolo, addentriamoci dunque nell’inquietante storia presentata nel 2021 per ricollegare tutti i fili di una trama complessa e ben strutturata.

Chi è l’assassino de L’Uomo delle Castagne? Come gli investigatori arrivano alla verità?
Nonostante la violenta morte dei rapitori del figlio di Rosa, Hess e Naia continuano a sospettare che dietro i tre omicidi possa esserci qualcun altro e, nello specifico, la stessa persona colpevole della sparizione di Kristine.
Dopo aver esaminato la lista delle foto dei casi di cui il presunto colpevole del rapimento della ragazzina, Bekker, era venuto in possesso, Hess nota gli omini di castagna nei reperti relativi al caso della strage della fattoria.
Indagando viene a sapere che i due unici sopravvissuti a quella tragedia fossero Toke e Astrid, due bambini adottati dalla famiglia e abusati dai genitori affidatari, e che il maschietto fosse dedito alla realizzazione di pupazzetti fatti con il frutto.
Più o meno in contemporanea, Naia viene casualmente a conoscenza dell’esistenza di diverse specie di castagne, intuendo che la cosa potesse aiutarla a capire con più precisione l’origine dei reperti lasciati sui luoghi degli omicidi e di conseguenza il posto in cui fosse ancora tenuta o quantomeno fosse stata tenuta prigioniera Kristine.
Mentre la detective si rivolge a Genz per proseguire le sue ricerche, il collega si accorge della somiglianza tra lo stesso capo del dipartimento scientifico della polizia (Genz) e Toke, ritratto da adolescente in una foto di una vecchia compagna di scuola.
Dalle verifiche successive si scopre del cambio d’identità dell’uomo e della sua assenza dal proprio ufficio in cui viene ritrovato il cellulare di Naia, di cui si è liberato prima di allontanarsi con la donna, evidentemente pronto a qualsiasi tipo di evenienza.
La possibilità di trovare Naia diventa concreta quando Hess si rende conto che in un vecchia foto di Abigail (la sorella di Toke) alla fattoria, la bambina tenga in mano un mucchietto di castagne, rendendo a suoi occhi ancora più chiara l’importanza di quel luogo maledetto per Toke/Genz, verosimilmente colpevole anche dell’omicidio multiplo del 1987.

Perché Genz ha rapito Kristine per vendicarsi di Rosa?
Come iniziato a ricordare da Rosa, prima che Toke e Abigail venissero affidati alla famiglia della fattoria, i due erano brevemente stati adottati dai genitori di Rosa fino a che la bambina, probabilmente mossa da gelosia, non avesse accusato il ragazzino di qualcosa di tremendo, portando la madre a rinunciare all’incarico.
Per questo motivo Genz non ha mai perdonato la donna, attribuendo a lei una parte della colpa di quanto subito da lui e dalla sua gemella e accendendo una perversa sete di vendetta culminata nel rapimento di Kristine e nella decisione di tenere la ministra come ultima delle sue vittime (a cui tagliare entrambe le mani ed entrambi i piedi).
Aiutato nel suo intento da Abigail e dal suo ruolo nella polizia, il rapitore e assassino, oltre a quelli assolutamente personali nei confronti di Rosa, ha covato per anni un odio e una rabbia sempre più incontrollabili nei confronti delle istituzioni chiamate a occuparsi della salute dei bambini e delle genitrici incapaci di prendersi cura dei propri figli, finendo per non riuscire a gestire la propria psiche e trasformandosi in un giustiziere sui generis.

Come è coinvolta la coppia che minaccia la ministra?
A margine dell’indagine principale, L’Uomo delle Castagne presenta un altro crimine che nel corso della serie sembra poter essere collegato (visto anche il coinvolgimento di Rosa) a quelli delle uccisioni delle mamme segnalate ai servizi sociali e del rapimento di Kristine.
Il rapimento dell’altro figlio della ministra è infatti anticipato da un criptico messaggio lasciato sull’auto istituzionale e in cui la donna viene definita assassina, mettendo in allarme a proposito della sua incolumità e di quella della sua famiglia.
In realtà il piano portato avanti dal nuovo autista di Rosa e dalla sua compagna, non ha niente a che vedere con le vicende della fattoria, con gli omicidi delle donne e con la scomparsa di Kristine: i due avevano infatti intenzione di vendicarsi a loro volta della politica ma, in questo caso, a causa della morte improvvisa del loro bambino avvenuta in seguito all’allontanamento dalla madre deciso dai servizi sociali.
