A partire dal 4 ottobre 2025, Netflix torna a pubblicare le turbolente avventure che vedono protagonisti l’adolescente Ranma Saotome e la sua caparbia promessa sposa, Akane Tendo: ogni sabato, infatti, la piattaforma dalla N rossa rilascerà un nuovo episodio del remake del celebre Ranma 1/2.
Dopo il successo della prima stagione dell’anime giapponese – già cult degli anni ottanta, riportato sul piccolo schermo con una nuova veste grafica targata Studio Mappa – che aveva intrattenuto il pubblico lo scorso autunno fino a concludersi con l’episodio dodici, “Shampoo letale”, Netflix ha deciso di scommettere di nuovo sulle strampalate vicende nate dalla penna della mangaka Rumiko Takahashi.
Così, con l’episodio tredici, intitolato “La debolezza di Ranma”, si apre la seconda stagione: anche questa volta il pubblico potrà godere di dodici episodi a cadenza settimanale che, come già annunciato lo scorso anno con il primo capitolo, saranno più fedeli alla storia narrata nella serie a fumetti.
Ranma ½, episodio 13: “La debolezza di Ranma”

Se nel finale della prima stagione avevamo lasciato Ranma a riflettere sull’addio di Shampoo, sconvolta per averlo visto in vesti femminili, la seconda serie torna nel Liceo Furinkan, dove un nuovo personaggio, il riservato Hikaru Gosunkugi, compagno di classe di Saotome, è deciso a scoprirne il punto debole per potersi sbarazzare di lui.
Gosunkugi è infatti innamorato della più giovane delle sorelle Tendo e, accompagnato dalla sua inseparabile macchina fotografica, cerca in ogni modo, con l’appoggio dell’egocentrico Tatewaki Kuno, di trovare la vulnerabilità di Ranma.
In questo modo veniamo a conoscenza di come un particolare tipo di addestramento scoperto durante la lettura (decisamente poco attenta) di un antico manuale di arti marziali da Genma Saotome abbia causato un trauma in Ranma: il ragazzo, infatti, ha sviluppato un terrore e una curiosa affinità con quello che, per molti, è solo un animaletto da compagnia…
Ranma ½: analisi tecnica del tredicesimo episodio

La prima puntata della nuova serie di episodi che scandagliano la vita di Ranma Saotome e della sua famiglia allargata si apre, come ci ha abituati lo Studio Mappa, con una piccola scena che anticipa la nuova, ma coerente, sigla: qualcuno sembra indagare sulla particolare condizione del ragazzo. Nei primi ventiquattro minuti andati in onda non risulta chiaro se sia realmente così, né se sarà sviluppata la questione, ma siamo sicuri che la scelta di aprire la puntata con un dettaglio del genere non sia casuale.
Se, come già detto, la nuova sigla risulta coerente con lo stile grafico dato al remake dallo studio d’animazione fondato da Masao Maruyama ormai quasi quindici anni fa, colpendo per i suoi design, ritmo e colori decisamente pop, meno convincente risulta, a nostro avviso, la scelta di spezzare la continuità narrativa con il primo capitolo: il finale di stagione lasciava aperte questioni che, nel tredicesimo episodio, non vengono considerate.
Infine, se è vero che in questa puntata siano più frequentemente inseriti intermezzi dalla comicità tipicamente nipponica rispetto a quanto ci aveva abituati la prima stagione, è altrettanto certo che la scelta di inserire scene in stile tipicamente fumettistico strizzi fortemente l’occhio ai fan storici del manga.
Voto: 6 1/2
