Stranger Things ha attinto a piene mani dalla cultura pop e dal cinema degli anni ’80 del ventesimo secolo per proporre in chiave contemporanea una storia che fosse in grado di mescolare fantascienza e racconto adolescenziale e che ha fatto appassionare milioni di spettatori.
Oltre a ispirarsi agli universi fantastici con cui sono cresciuti i due autori, i fratelli Duffer, la serie Netflix offre anche delle suggestioni (fondamentali nella narrazione) relative a teorie del complotto su veri o presunti progetti segreti governativi messi in pratica durante la guerra fredda.
Se l’MK-Ultra è chiaramente citato nello show, risultano allo stesso modo evidenti i riferimenti al Progetto Montauk, ancora più sinistro e folle di quello messo in atto per plagiare la mente delle cavie nel tentativo di ottenere vantaggi strategici e militari.

Stranger Things si sarebbe dovuto chiamare Montauk
A riprova di quanto i due creatori della serie siano stati influenzati dalla leggenda metropolitana su quanto sarebbe avvenuto nella base militare di Camp Hero, sull’isola di Long Island, il titolo provvisorio con cui Stranger Things è stata presentata era proprio Montauk, con le vicende ambientate a Hawkins originariamente pensate per avere luogo a New York.
La richiesta di Netflix di proporre un titolo diverso ha costretto Matt e Ross a pensare a qualcosa di diverso portandoli a scegliere, tra le tante possibilità, quello con cui ha raggiunto il successo internazionale.

Cosa sarebbe stato il Progetto Montauk ?
Nato come una costola dell’Esperimento Philadelphia quello divenuto celebre come Progetto Montauk avrebbe fatto riferimento a presunti esperimenti riguardo il controllo mentale e la possibilità viaggiare nello spazio, nel tempo e attraverso diverse dimensioni della realtà.
Il condizionale è naturalmente d’obbligo visto che non c’è alcuna prova concreta a sostegno delle dichiarazioni dei primi testimoni che hanno parlato della cosa o alcuna fonte attendibile che si possa far riferire al libro The Montauk Projects: Experiments in Time che ha portato alla ribalta la storia.
Stando a quanto riportato da Bielek (il primo a parlare della vicenda) e Nichols (autore del romanzo costruito come un resoconto di cui sopra), i due avrebbero improvvisamente ricordato (Bielek dopo aver visto il film The Philadelphia Experiment, il secondo sentendo i racconti dell’uomo) di aver lavorato insieme al Progetto Montauk, conducendo esperimenti su bambini rapiti per studiare, comprendere e sviluppare poteri psichici al limite del sovrannaturale e per aprire dei buchi nello spazio-tempo anche attraverso l’uso di uno strumento tecnologico chiamato Montauk Chair.
Il racconto è particolarmente complicato, ma, nella sostanza, attraverso l’utilizzo di questa sedia i militari sarebbero riusciti a sfruttare le capacità mentali di una cavia (Duncan, il fratellino di Bielek a cui sarebbe stata innestata la coscienza dell’altro suo fratello, adulto, con cui avrebbe preso parte all’Esperimento Philadelphia) per rendere concreta la possibilità di viaggiare nel tempo e addirittura attraverso altre dimensioni.
I ragazzi portati alla base contro la propria volontà sarebbero serviti per studiare le capacità di Duncan (e magari cercare un modo per renderle accessibili anche ad altri soggetti) di controllo mentale ed esplorare (mandandoli in avanscoperta) le dimensioni a cui aveva accesso.
Attraverso tecniche di tortura, questi bambini sarebbero stati inoltre rotti psicologicamente per poter indurre in loro comportamenti predeterminati e manovrarli da remoto per ogni genere di missione lecita o illecita.

La fine del Progetto Montauk
La chiusura della terribile serie di esperimenti sarebbe avvenuta a causa di una presa di coscienza di Nichols a proposito dei rischi correlati ai viaggi del tempo: per costringere i piani alti a porre fine al progetto, l’uomo attuò un piano tanto pericoloso quanto risolutivo.
Sempre rifacendoci al libro da lui scritto, Nichols fece in modo che Duncan evocasse da un altra dimensione un’inquietante e mostruosa creatura capace di seminare il panico all’interno della struttura militare e di costringere alla distruzione della Montauk Chair per fare in modo che l’essere sparisse nel nulla.
Il caos generato dalla comparsa del mostro contribuì alle decisioni di fermare ogni tipo di attività di quel tipo nella base di Camp Hero e di cancellare la memoria di tutti quelli che avessero lavorato al progetto segreto.

Stranger Things e il Progetto Montauk
I collegamenti tra la storia raccontata in Stranger Things e le teorie sul Progetto Montauk sono evidenti: gli esperimenti condotto su Undici e sugli altri bambini, i poteri psichici della ragazzina, l’apertura di un portale verso il Sottosopra e l’apparizione nella nostra realtà di esseri, come Vecna, provenienti da questa dimensione parallela sono elementi assolutamente coerenti con la scelta del primo titolo pensato dai fratelli Duffer.
In questo senso, al di là della plausibilità che esperimenti del tenore di quelli ricondotti a Montauk possano mai essere anche solo stati pensati in maniera realistica, risulta interessante come, ancora una volta, la cultura popolare e il folklore moderno possano fondersi con le produzioni artistiche e narrative dando vita a creature, universi e storie tanto affascinanti.
A questo proposito, vi lasciamo a una lista di film che si occupano di portare in scena racconti riguardanti delle teorie del complotto.

Fonti: Thrillist – Daily Beast
