Joker: Folie à deux o di Arthur Fleck e la sua pesante ombra

Joker: Folie à deux, uscito nelle sale italiane il 2 ottobre, è il secondo capitolo della saga di lungometraggi che Todd Phillips dedica ad Arthur Fleck, interpretato da uno straordinario, anche questa volta, Joaquin Phoenix.

Quello che il pubblico si aspettava era un film che portasse sullo schermo il Joker con la sua folle evoluzione accompagnata dalla sua Harley Quinn, alla quale avrebbe prestato volto e voce la pop star Lady Gaga.

Ma è qui che risiede l’equivoco: con maestria e coraggio, Philips fa cadere la maschera al suo Joker, lascia che il pubblico guardi dritto in faccia Arthur Fleck, con le sue fragilità, il suo fisico emaciato, la sua risata nervosa e fuori luogo ed entri nella parte meno illuminata della sua psiche e nelle sue fantasie oniriche.

La permanenza ad Arkham: Arthur Fleck verso il processo

Dopo un prologo animato in cui Arthur Fleck nei panni di Joker, accingendosi a salire sul palcoscenico, intraprende una lotta con la sua ombra che vorrebbe prenderne il posto senza pagare le conseguenze delle sue azioni, la pellicola di Phillips ci mostra il personaggio interpretato da Joaquin Phoenix ad Arkham, dove è stato rinchiuso dopo la follia omicida che lo vede protagonista nel primo film, in attesa di essere portato in tribunale per essere giudicato.

Mentre la sua avvocatessa, Maryanna Stewart, interpretata da Catherine Keener, cerca di mettere in piedi una difesa che permetta al suo assistito di scampare la pena di morte per infermità mentale, Arthur passa le sue giornate dietro le sbarre del carcere, tra pillole da ingerire e soprusi perpetrati dalle guardie carcerarie.

Ma tutto cambia quando, grazie all’intercessione di Sullivan, il crudele secondino interpretato da Brendan Gleeson, Fleck accede all’ala B di Arkham per prendere parte ad una sessione di musicoterapia: qui incontra Harleen Quinzel (Lady Gaga) e l’amore per questa donna, folle e mendace, sarà la benzina capace di muovere Arthur, con le sue nuove speranze, durante le giornate processuali.

Joker: Folie à Deux: un dramma esistenziale che nulla ha a che vedere con un cinecomic

La pellicola diretta da Phillips non è un cinecomic tradizionale, così come non lo era stato il suo Joker nel 2019: il regista originario di Brooklyn, che agli esordi della sua carriera, nel 1993, fece scalpore con un crudo documentario sulla controversa esistenza, segnata da droghe e violenza, del cantante punk GG Allin, non porta sullo schermo una versione canonica del villain dell’universo DC (di cui ne abbiamo approfondito i diversi aspetti qui), ma ne scrive un adattamento drammatico ed intimo, che mira a far emergere l’uomo dietro la maschera.

Avvalendosi degli effetti speciali forniti dalla Industrial Light & Magic, l’azienda, parte della Lucasfilm, a cui dobbiamo i viaggi intergalattici e i combattimenti a suon di spada laser nella saga di Star Wars, e della fotografia di Lawrence Sher, già candidato agli Oscar per lo stesso ruolo assunto in Joker nel 2019, Todd Phillips ci riporta in una cupa Gotham, facendoci scendere, gradino dopo gradino, nell’intimo fragile e disturbato di Arthur Fleck e nella sua più segreta dimensione onirica.

Le parentesi musicali che interrompono l’azione, nonostante le critiche del pubblico e degli esperti del settore, servono proprio a questo: Arthur è arrivato a compiere le azioni deplorevoli che abbiamo visto sullo schermo nel primo capitolo a lui dedicato perché, spinto dalla genuina passione per lo spettacolo, si è trovato a scontrarsi con un mondo freddo e, spesso, crudele che lo ha respinto e deriso e, rinchiuso dietro le sbarre, l’unico modo che ha per evadere dalla sua prigionia (mentale, più che fisica) e tornare a sentirsi se stesso è quello di sognare di salire di nuovo sul palcoscenico, tra le luci della ribalta, i costumi sgargianti e i motivi presi in prestito dalla vecchia Hollywood.

Attraverso il musical, Phillips ci mette nelle condizioni di scoprire cosa si celi dietro la maschera del clown, cosa tormenti l’animo fragile di Arthur e quali siano i suoi sogni e le sue speranze, e, con un piccolo sforzo, di immedesimarci in lui.

Non avevamo di certo bisogno degli intermezzi canori di Joker: Folie à deux per riconoscere il talento di Lady Gaga, la cui interpretazione attoriale, a dispetto delle critiche, nelle vesti della Lee ossessionata dal mito di Joker, è credibile e calzante, ma, forse, ne abbiamo avuto necessità per comprendere il messaggio di fondo che muove la regia di Phillips: il dolore e le fragilità umane spettacolarizzate come fossero mero intrattenimento affliggono l’era contemporanea, muovono il piccolo e il grande schermo, la Rete e i social network, lasciando relegata in un angolo, intimo, oscuro e celato, l’empatia verso la persona che si trucca da personaggio per conquistare consenso e seguaci.

E, tornando al prologo del lungometraggio, tutto era condensato in quei pochi minuti resi in forma di cartone animato in stile Looney Tunes: Arthur Fleck che lotta con la sua nemesi, con la maschera del Joker che lo ha portato alla ribalta delle cronache e dalla quale può staccarsi solo al costo di tornare nell’ombra, dove nessuno lo ama, lo comprende o gli chiede l’ennesima barzelletta.

Il sequel di Joker è un flop?

Il sequel di Phillips non arriverà a superare il clamore e l’accoglienza entusiasta del Joker del 2019, che si è aggiudicato il Leone d’oro a Venezia, ne siamo certi, e, in questo senso, le molteplici critiche mosse al regista in questi giorni e il pesante flop al botteghino ne sono la dimostrazione.

Riteniamo, però, che Todd Phillips non sia stato compreso, al pari del comico fallito interpretato magistralmente da Phoenix, e che le sue scelte stilistiche e i rischi assunti nelle riprese di Joker: Folie à deux non siano stati colti appieno.

Per questa ragione, crediamo che questo film non abbia decisamente fallito nei suoi intenti, partendo dall’assunto che quella che si voleva mettere in scena era la follia delirante e simultanea (folie à deux, appunto) che colpisce due facce della stessa medaglia, quella dell’uomo, Arthur Fleck, e della sua pesante ombra.

Voto: 8.5

Joker
Joker: Folie à Deux
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