Non c’è alcun dubbio che uno dei momenti più iconici e chiacchierati di Independence Day sia rappresentato dal discorso che il presidente degli Stati Uniti interpretato da Bill Pullman improvvisa davanti ai piloti prima dell’attacco decisivo.
Il monologo in questione è stato aggiunto alla sceneggiatura in modo da dare un tocco di umanità ai protagonisti prima dell’atto finale e della battaglia decisiva contro le forze aliene pronte a conquistare la Terra.
Come spiegato dal co-sceneggiatore Dean Devlin, però, la chiamata alle armi del capo di stato è servita anche a convincere definitivamente la Fox, titubante al riguardo, che il titolo giusto per la pellicola fosse quello con cui poi il mondo l’ha conosciuto.
Dopo aver condiviso le dichiarazioni di Emmerich a proposito della possibilità di vedere un giorno realizzato Independence Day 3, torniamo a occuparci del primo capitolo della saga per capire come i due responsabili della sceneggiatura siano riusciti a portare la casa di produzione sulla propria lunghezza d’onda ottenendo quanto desiderato.

Il trucchetto del monologo di Independence Day
In effetti, uno degli aspetti che a volte viene meno alla mente quando si tratta di decretare il successo di un film è quello legato all’effetto che il titolo possa ottenere sul pubblico riuscendo a creare la giusta aspettativa.
La Fox, soprattutto a causa di un film omonimo del 1983 della Warner Bros., stava pensando di cambiare in corsa l’intitolazione optando per Doomsday e destando le preoccupazioni dei principali attori coinvolti nella realizzazione.
In una vecchia intervista con Complex, Devlin ed Emmerich hanno raccontato come, l’unico cambiamento a quella che sarebbe dovuta essere soltanto la bozza del discorso finale (e che poi si è rivelata talmente azzeccata da essere lasciata come fosse), abbia interessato l’aggiunta della punchline finale in modo da costringere di fatto lo studio a utilizzare Independence Day come titolo.
Devlin in questo senso ha ricordato:
L’unica cosa che abbiamo cambiato è stata l’aggiunta all’ultimo minuto della frase “Oggi celebriamo il nostro Giorno dell’Indipendenza”. E il motivo principale per cui l’abbiamo fatto è che lo studio all’epoca minacciava di cambiare il titolo in Doomsday. Così abbiamo pensato di inserirlo nel discorso
Visti gli straordinari incassi al box office e lo status di cult che il film si è guadagnato nel corso degli anni, quella di Devlin ed Emmerich è probabilmente da considerarsi come una mossa di marketing estremamente lungimirante e ben orchestrata.

A proposito di Independence Day e dell’impegno profuso per renderlo il Blockbuster che tutti conosciamo, vi lasciamo alle parole di Volker Engel sullo straordinario lavoro fatto con le miniature nel film diretto da Roland Emmerich.
Fonte: Complex

