Il 27 ottobre 2025 ha debuttato su Sky Atlantic IT: Welcome to Derry, serie tv targata HBO chiamata a espandere la storia raccontata nel romanzo IT di Stephen King portando lo spettatore a scoprire il legame con Derry del terribile Pennywise.
Il primo episodio, Il Pilota, disponibile anche on demand su Sky, ci porta nel 1962 e introduce la ricerca da parte di un gruppo di amici di un ragazzino di Derry scomparso pochi mesi prima in circostanze misteriose.
Dopo aver condiviso le parole dei creatori di IT: Welcome to Derry, tuffiamoci dunque nella narrazione vera e propria con la nostra recensione del primo episodio dello show che mira a portare alla luce le origini di una delle creature più terrificanti della letteratura del ventesimo secolo.

IT: Welcome to Derry – La trama di Il Pilota, primo episodio della prima stagione
Nel 1962, Matt, un ragazzino proveniente da un ambito familiare complicato, si ritrova a fare l’autostop per fuggire dalla cittadina in cui vive, Derry: la famiglia che lo accoglie a bordo dell’auto, però, si dimostra tutt’altro che innocua e nel breve viaggio in auto il piccolo si ritrova ad assistere al parto di una creatura mostruosa che lo attaccherà senza pietà.
Quattro mesi dopo, alcuni ragazzi della scuola frequentata da Matt cominciano ad avere strane visioni legate al giovane e decidono di investigare sulla sua scomparsa credendo che, visto il mancato ritrovamento del corpo, possa essere ancora vivo e magari imprigionato da qualche parte.
Negli stessi giorni, il maggiore Leroy Hanlon e un suo commilitone vengono spostati nella base di Derry che si prepara a testare il nuovo B-52 in un contesto di segretezza dovuto alla guerra fredda e al timore di un conflitto nucleare.
Le vite dei ragazzini e del soldato, in attesa dell’arrivo della propria famiglia, saranno sconvolte per sempre mentre la piccola comunità di Derry svelerà lentamente ma inesorabilmente tutti i suoi orrori sociali e soprannaturali.

C’è dello Stephen King in questo IT: Welcome to Derry
Il primo episodio della serie HBO creata da Andy e Barbara Muschiati e da Jason Fuchs sembra rifarsi fortemente allo stile e alle tematiche tipiche dei lavori scritti nel corso dei decenni dal prolifico Re dell’Horror.
Sono infatti immediati i riferimenti a una città che sembra fare dell’indifferenza una virtù e che nasconde nel suo tentativo di essere accogliente e pacifica uno strisciante razzismo e una repulsione per tutto ciò che appaia strano e fantasioso e che non rientri nei canoni di una presunta normalità.
A fare da contraltare a ques’oscurità la fervida e aperta immaginazione dei ragazzi, incuriositi dal mondo del cinema o decisi a creare un proprio fumetto dalle suggestioni dei fumetti di fantascienza e dei racconti del mistero.
Non mancano veri e propri richiami ai lavori di King, dall’onnipresente Tartaruga a guardia dei vettori della saga de La Torre Nera al resoconto di un incidente simile a quello de Il Compressore, in una serie di omaggi che si lascia guidare dalla bravura dello scrittore nel costruire opere più o meno del tutto slegate tra loro ma appartenenti allo stesso universo narrativo.
Nel portare in scena tutti questi elementi, il primo episodio di IT: Welcome to Derry non si dimentica di cominciare a presentare l’arco narrativo dei personaggi protagonisti di questa nuova storia, facendo entrare immediatamente il pubblico in contatto e in sintonia con i personaggi principali della vicenda e incorniciando i primi aspetti legati a Derry, a dire il vero ancora un po’ in ombra.
Una piccola nota negativa riguarda proprio l’introduzione dei protagonisti e del loro passato, trattata forse in modo un po’ didascalico, con i ragazzi che si ritrovano a più riprese a raccontare a se stessi (e allo spettatore) dettagli interessanti da conoscere per costruire un background d’insieme.
Buona invece la struttura orrorifica, che si rifà al romanzo originale e che mescola le visioni dei ragazzi all’ambiguità, ancora appena accennata, di un’ambientazione destinata a diventare origine e madre dello stesso terrore che l’ammanterà.

Tra Jumpscare e tensione d’insieme
Di assoluto livello l’operato di Andy Muschietti alla regia di questa prima puntata: molto riusciti, in questo senso, sia i momenti corali dedicati ai ragazzini sia le scene più inquietanti e paurose e capaci di mixare momenti da jumpscare a una tensione modellata in modo più lento e meno semplicistico.
Molto suggestive anche le inquadrature relative alla città e strumentali a mostrare sin da subito tanto la sua facciata più pulita e innocente quanto quella più sordida e nascosta che finisce per manifestarsi nelle fognature che ne attraversano il sottosuolo.
La fotografia di livello cinematografico e la colonna sonora che fonda i toni del racconto accompagnano un ritmo ben misurato che vede la spannung risolversi con forza solo nei momenti conclusivi dell’episodio.

Un ottimo inizio che fa sperare in una grande produzione
L’inizio di IT: Welcome to Derry è certamente incoraggiante: si notano infatti in maniera positiva le intenzioni da parte degli autori di proporre un prodotto per il medium televisivo che sia in grado di non sfigurare di fronte alle grandi produzioni cinematografiche e di rifarsi al concetto di orrore di Stephen King senza trasformarsi in un fan service il cui fulcro centrale diventasse la ricerca della citazione a tutti i costi.
Il Pilota, primo episodio della prima stagione ci porta in una Derry più o meno inedita che, specchiandosi con quella del romanzo, finirà probabilmente per diventare la vera protagonista di tutto lo show.
Se il buongiorno si vede dal mattino, potremmo essere di fronte a una serie dalle altissime potenzialità grazie soprattutto al discernimento degli autori in grado di riconoscere e voler portare su schermo il significante e il significato più profondi degli incubi kinghiani.
Voto: 7/10
