Dopo aver condiviso la nostra recensione del primo episodio di IT: Welcome to Derry, torniamo a occuparci del capitolo intitolato Il Pilota per scoprire, attraverso le parole di Andy Muschietti, le intenzioni degli autori nel proporre un finale tanto crudo, inatteso e spiazzante.
Avvisando degli spoiler presenti nell’articolo, andiamo dunque a condividere le dichiarazioni rilasciate dal regista e sceneggiatore al magazine The Hollywood Reporter a proposito delle scene conclusive dell’episodio.

Andy Muschetti sul finale del primo episodio di IT: Welcome to Derry: “Nessuno sarà al sicuro”
L’ultimo, terrificante, atto di Il Pilota segue i ragazzi infilarsi di nascosto nel cinema in cui è stato visto per l’ultima volta Matt per cercare nel film che stava guardando qualche tipo di indizio relativo alla canzone sentita in bagno da Lilly.
I momenti che seguono portano all’accusa da parte di Matt e allo smembramento (nel vero senso della parola) del gruppo e all’apparente morte di tre dei ragazzini, con Lilly e Ronnie ancora chiuse nell’edificio e braccate dal neonato mutante.
Interrogato su un finale così inaspettato e che di fatto vede vittime i componenti di quello che sembrava essere il nuovo Club dei Perdenti, Andy Muschietti ha spiegato:
Abbiamo voluto creare un evento che desse al pubblico l’idea che se quei ragazzi sono stati uccisi alla fine del primo episodio, nulla possa essere sacro. In questo mondo, nessuno sarà al sicuro. Quindi, tecnicamente, questa era l’intenzione
Quindi, il filmmaker ha continuato:
Inoltre, risponde all’idea di sovvertire alcuni aspetti. Abbiamo già realizzato due film. Una cosa che non volevamo era che, dato che stiamo usando lo stesso tono e lo stesso stile dei film, le persone si abituassero troppo alla meccanica della storia.
Volevamo davvero creare un sovvertimento per entusiasmare il pubblico. Ha anche a che fare con l’aumentare leggermente il volume in termini di intensità e spettacolarità

L’assenza di Pennywise
A proposito dell’assenza di IT (almeno nella sua forma di Pennywise) nel corso della prima puntata, lo stesso Muschietti aveva precedentemente riferito di aver preferito un approccio da meno è meglio (n.d.r. lo stesso che ha guidato Robert Eggers nella messa in scena del suo Nosferatu):
Per metà dello spettacolo abbiamo seguito il principio less is more, ma poi abbiamo optato per more is more. L’idea alla base dell’apparizione ritardata è quella di creare aspettativa.
Il pubblico non sa di volerlo, ma credo che questo crei una sensazione molto speciale. Quando e dove sarebbe apparso il clown era un gioco che volevo fare con il pubblico
In attesa del secondo episodio di IT: Welcome to Derry, vi lasciamo alla notizia dell’inizio della produzione dell’adattamento cinematografico de L’Ombra dello Scorpione.
Fonti: The Hollywood Reporter – The Hollywood Reporter

