The Running Man, il nuovo trailer e le parole di Edgar Wright: “Come un mortale gioco del nascondino”

Già adattato ne L’Implacabile con Arnold Schwarzenegger, L’Uomo in Fuga di Stephen King sta per tornare al cinema con The Running Man, un film che, almeno nelle intenzionI, cercherà di essere più fedele al romano dello scrittore statunitense.

A dirigere la nuova trasposizione è stato chiamato Edgar Wright, già co-creatore della Trilogia del Cornetto, che, in un’intervista con il magazine Empire ha spiegato quale sarà il centro della narrazione e per quale motivo si sia scelto Glen Powell nei panni del protagonista Ben Richards.

Dopo aver condiviso la nostra recensione di Ultima Notte a Soho, torniamo a occuparci del filmmaker inglese per proporre le sue parole riguardo il lungometraggio disponibile nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 13 novembre 2025.

The Running Man
Stephen King
Edgar Wright
Glen Powell
Richard Bachman

The Running Man, il gioco del nascondino e la scelta di Glen Powell

Il film d’azione con Arnold Schwarzenegger, al di là della premessa di base, aveva poco a che fare con il romanzo scritto da Stephen King sotto lo pseudonimo di Richard Bachman, modificando profondamente tutta la narrazione per trasformarla in un concentrato d’azione divertente ma poco attinente allo spirito dell’opera originale.

In questo senso, Wright ha voluto specificare cosa lo avesse affascinato del libro, ammettendo implicitamente come tale elemento sarà fondamentale all’interno del suo nuovo lavoro:

Una delle cose che ho amato di più del libro è il fatto che Ben Richards sia solo nel mondo, quindi è come un mortale gioco del nascondino. Sotto molti aspetti è come girare un road movie: un road movie molto intenso e pericoloso.

Ben si muove in ambienti diversi e incontra persone diverse mentre cerca di sopravvivere per 30 giorni in un ambiente selvaggio

The Running Man
Stephen King
Edgar Wright
Glen Powell
Richard Bachman

Quindi, riferendosi alla scelta di Glen Powell per il ruolo di protagonista, ha spiegato:

Ho ritenuto importante vedere qualcuno che non avesse mai fatto nulla di simile prima. Un po’ come è successo a Bruce Willis, quando era ancora il protagonista di Moonlight, prima di recitare in Die Hard. La cosa aggiunge suspense. Ce la faranno?

In attesa di poter vedere The Running Man in sala, vi lasciamo alla nostra recensione di Starship Troopers, altro film di fantascienza trasposto dalla letteratura. 

Fonte: Empire

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